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Studio del prof. G. MENALDO su coppie infertili

 

Sin dagli anni novanta il nostro Istituto si è dato una metodologia di lavoro volta a ridurre drasticamente i rischi connessi alle terapie per la sterilità di coppia ed in particolare la sindrome da iperstimolazione ovarica, le gravidanze plurime e l’impatto su soma e psiche delle terapie ormonali con dosaggi elevati.

 

Con il tempo,grazie agli studi effettuati presso il nostro Centro, abbiamo sviluppato l’opinione che anche i tentativi di inseminazione o fecondazione assistita su ciclo spontaneo possono dare ottimi risultati purchè siano preceduti da una efficace fitoterapia sui gameti maschili e femminili con un mix di piante andine note per la caratteristica di aumentare la fertilità in campo animale e nella razza umana e per la loro fortissima efficacia contro lo stress ossidativo. La prima pianta studiata presso il Centro Clinico San Carlo di Torino fu negli anni novanta la maca (Lepidium meyenii Walp) e ciò avvenne in stretta collaborazione con il Centro di Biotecnologie e Medicina naturale dell’Università di Milano(1;2;).

 

La maca grazie alle sue peculiari caratteristiche poliendocrine, antiossidanti e l’equilibrato apporto minerale era nota da secoli nel Perù degli Incas come “pianta della fertilità”; anche i registi coloniali spagnoli durante e dopo la conquista del Sudamerica narrano di richieste di pagamenti in maca al fine di aumentare i tassi di riproduzione del bestiame ed in particolare dei cavalli. La prima ricerca su ratti venne condotta da Gloria Chacon ,una ricercatrice peruviana che aveva anche studiato preliminarmente la composizione botanica e fitochimica della maca,pianta perenne appartenente alla famiglia delle brassicacee di cui si utilizza il tubero e che cresce in terreni impervi a 3000/3800 metri di altezza.

 

Il primo studio clinico prospettico randomozzato sull’utilizzo della maca polarizzata nelle terapie dell’infertilità venne condotto presso il nostro Istituto nel periodo compreso ta gennaio 1999 e gennaio 2001(4)G.Menaldo; S.Serrano and B.Lopez.In sommario questa ricerca condotta su una casistica di 242 Cicli in un programma di inseminazioni intratubariche con catetere ecoguidato(per baipassare interferenze locali) giunse alle conclusioni che quando veniva utilizzata la maca, sia nel partner maschile che femminile, i tassi di gravidanza(pregnancy rates) aumentavano considerevolmente in modo statisticamente significativo (fig 1 e 2); inoltre l’assunzione di maca polarizzata potenziava l’azione del FSH .

 

Il lepidium meyenii walp (maca) è stato somministrato al dosaggio di 3 comp da 100 mg al dì sia alla donna (dal 2°giorno, alla somministrazione di 5000 UI di hcg) cha all’uomo nel periodo precedente l’inseminazione sotto forma di capsule orali polarizzate(lmwp cps 100 mg Zener): 3 co al di X 3 mesi. La polarizzazione consiste nel sottoporre il prodotto a radiazione elettromagnetica a 634,7nm. Tale polarizzazione ,coincidendo con quella di risonanza del DNA,fa in modo che la sostanza venga immediatamente riconosciuta e utilizzata dal nostro organismo aumentando considerevolmente la biodisponibilità. I nostri risultati hanno dimostrato l’effetto della maca polarizzata sugli spermatozoi con miglioramento quantitativo e qualitativo dei seminali dopo trattamento di 3 mesi con maca nel 78% dei casi; ciò non avveniva con evidenza quando erano presenti flogosi prostatiche alle vie escretrici. Questi nostri dati sull’incremento numerico,in motilità e morfologia degli spermatozoi sono stati confermati da altri autori successivamente.

 

Anche nella follicologenesi ed ovogenesi la maca sembra giocare un ruolo biologicamente interessante e negli studi successivi da noi condotti è entrata a far parte dei protocolli di stimolazione a dosaggi minimi anche nei programmi di fecondazione assistita in FIVET e ICSI. Il razionale di base di questi studi sta nel massimo rispetto della fisiologia umana e nel mimare ciò che avviene in modo spontaneo in natura dove l’ovocita fertilizzato a livello del tratto distale della tuba,percorre per 4-5 giorni la salpinge nel suo passaggio a morula e blastocisti prima di impiantarsi in utero quando la finestra di recettività endometriale è favorevole.

 

I moderni progressi del laboratorio di medicina della riproduzione ed in particolare la diminuzione considerevole dei tassi di ossigeno presenti negli incubatori di ultima generazione, ci permettono grazie alla riduzione dello stress ossidativo, percentuali di fertilizzazione ed embryo-transfer molto elevati anche in presenza di uno o due ovociti di partenza. In questo senso, nella nostra esperienza si rivelano di grande utilità altre piante andine per il loro contenuto minerale ottimale in medicina della riproduzione e per l’altissima capacità antiossidante. Lo stress ossidativo si deve alla presenza di radicali liberi,molecole molto instabili che si stabilizzano acquisendo elettroni da molecole quali lipidi di membrana, acidi nucleici, carboidrati, proteine. Ciò innesca, come noto, una reazione a catena che comporta in medicina della riproduzione consistenti danni cellulari a spermatozoi ed ovociti tra cui anche anomalie cromosomiche. Non si può non considerare che gli spermatozoi hanno una membrana ricca di acidi grassi polinsaturi che possono essere attaccati da radicali liberi provenienti da fattori inquinanti, elettromagnetici, flogistici,alimentari (sregolatori endocrini),voluttuari (ad es.fumo e droghe). Fig. 3 Nella Medicina Tradizionale amazzonica dei distretti di Madre de Dios (Perù) e Beni (Bolivia), vengono utilizzate 28 piante in funzione antiossidante.

 

Attraverso misure di Biochemioluminescenza (International Joumal of Phannacognosy 1997. Vol.35 n°4, pp.288296) è stato valutato per ciascuna di queste 28 piante sia il TRAP (Total Reactive Antioxidant Reactivity) sia il TAR (Total Antioxidant Reactivity). Il Dracontium Loretense è risultato essere la pianta con maggiore potere antiossidante specifico (TAR» TRAP). I valori di TAR esprimono la velocità con cui il processo di antiossidazione raggiunge la massima efficienza (o valore di equilibrio della reazione):il TAR descrive la specificità, o qualità, degli antiossidanti contenuti nella pianta. I valori di TRAP esprimono la concentrazione equivalente di Trolox (vitamina E sintetica) necessaria per ottenere lo stesso effetto antiossidante della pianta:il TRAP descrive la quantità di composti antiossidanti contenuti nella pianta. Capacità antiossidante e specificità di azione del Dracontium sono risultate nettamente superiori a Il CAMU CAMU (Myrciaria Dubia) è un albero da frutto della foresta amazzonica che cresce lungo le rive di fiumi e laghi dolc i nella zona compresa tra Pucalpa e Iquito (Perù). Raggiunge l'altezza di circa due metri, presenta larghe foglie sottili e produce frutti di piccole dimensioni simili a piccole arance di colore arancione vivo. Le arance forniscono da 500 a 4000 ppm di Vitamina C o acido ascorbico. Il CAMU CAMU è la più elevata fonte di Vitamina C naturale esistente sul Pianeta fornendo da pari a 2-3 grammi per chilo. Rispetto alle arance, CAMU CAMU contiene 30-60 volte più Vitamina C, IO volte più ferro, 3 volte più niacina, due volte più riboflavina (Vitamina B2) e il 50% più di fosforo. Inoltre è stata fatta alla donna una stimolazione ovarica “minima” con 2 compr. al di di maca polarizzata e dosaggi minimi di gonadotropine (50/75 UI al giorno) mai superiori a 900 UI in un intero ciclo di stimolazione con durata media di 10 giorni. In una serie di 223 casi di aspirazione follicolare (pick-up) non si sono registrate complicanze né legate a iperstimolazioni ovariche né a complicanze da pick-up. I tassi di gravidanza sono stati notevoli con il 39% per transfer in donne sino ai 40 anni di età se aragonate a serie con criteri di selezione sovrapponibili.(vedi Fig. 4) Per questo sono state apportate importanti modifiche rispetto alle tecniche tradizionali di FIVET-ICSI:

 

References:

 

1) Menaldo G. La medicina Globale negli squilibri ormonali e nella fertilità. Atti del terzo Convegno internazionale:Scienze mediche integrate,dic 2-10,1996 Università di Milano

2) Menaldo G. Ossigeno allotropico e lepidium meyenii nel trattamento dell’infertilità. Atti :Giornate di Medicina naturale, giugno 26-27,1999-Riolo Terme-Univ.di Milano.

3) Menaldo G. Therapeutic approach with allotropic oxygen insufflation and acupuncture in infertilità and in fivet a hypothesis.2°intern.symposium.Havana march 24-26 1997.

4) Menaldo G,Serrano S, Lopez B.Improving pregnancy rates by means of polarized maca based Phytoterapy and intratubal insemination. Repinted from 2°world congress on contoversies in obstetrics gynecology e infertility.Paris 6-9,2001.Monduzzi Editore.

5) Menaldo G. Il ruolo della fitoterapia in menopausa e nella medicina della riproduzione. Seminario di isopatia quantica del 13-3-2004.Università di Milano.

6) Menaldo G Fitoterapia in bioregolazione e medicina della riproduzione. Corso di Fitoterapia Clinica Torino 13/14 ottobre 2007.Printed by : A.E.ME.TRA. Associazione Europea di Medicine Tradizionali.

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