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JERGON SACHA 90 capsule

NOME SCIENTIFICO:

Dracontium loretense.

E’ una pianta della foresta pluviale amazzonica. Uno screening fitochimico iniziale ha indicato che il rizoma della pianta contiene alcaloidi, flavonoidi, fenoli, saponine, steroli, triterpeni e amido; per ora, nessuno di questi è stato identificato o quantificato. L'uso storico e clinicamente verificato di Jergón sacha come efficace rimedio contro i morsi di serpente, può forse spiegare il suo uso più recente come antivirale anche per l'HIV. La classe di farmaci più recenti sviluppati per l'HIV sono chiamati proteasi inibitori e la loro azione si esplicita nel bloccaggio di un componente dell'HIV, l'enzima proteasi. Nella principale terapia per l'HIV, i farmaci proteasi inibitori sono usualmente combinati con altri farmaci antivirali, che uccidono direttamente il virus non appena i proteasi inibitori ne hanno bloccato la replicazione. I proteasi sono presenti ovunque in ogni singola cellula di ogni organismo vivente: sono infatti gli enzimi che assimilano le proteine. Comunque, ricerche cliniche che verifichino i meccanismi di azione di Jergón sacha contro i virus e i morsi di serpente sono ancora tutte da fare. L'uso di questa pianta per l'AIDS e l'HIV in Perù è stato alimentato da diversi articoli apparsi sulle riviste peruviane sin dai primissimi anni '90. Il protagonista di questi articoli era il Dott. Roberto Inchuastegui Gonzales, presidente del Comitato per l'AIDS e le Malattie trasmissibili presso l'Istituto Peruviano di Sicurezza Sociale di Iquitos. I media riportarono che nei suoi esperimenti con pazienti affetti da AIDS, condotti fra il 1989 e il 1993, il medico aveva somministrato due estratti di piante, riportando effetti significativi. Uno era l'estratto di rizoma di Jergón sacha utilizzato come antivirale, l'altro era l'estratto di due specie di Uncaria (tomentosa e guianensis), utilizzato come immunostimolante. Il medico riportò che la maggioranza dei pazienti trattati risultarono negativi al virus e ritornarono alle loro vite normali dopo aver assunto gli estratti di queste due piante per una media di sei mesi. Sebbene debba ancora pubblicare i suoi studi clinici, il suo lavoro viene periodicamente riportato dai giornali.

PROPRIETA'

Coadivuante nei trattamenti di influenza,

raffredore e di altri disturbi del tratto respiratorio

PRESENTAZIONE:

Flacone in vetro da 90 cps da 500 mg. 

MODALITA’ D’USO:

Si consiglia 1 cps x 3 al giorno.

 

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