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Il ruolo della medicina integrata nella terapia dell'infertilità. (2 - Materiali e metodi)

 

G. Menaldo. Specialista in ginecologia e oncologia e Direttore dell’Istituto Clinico di Ginecologia e Fecondazione Assistita San Carlo di Torino

 

(Parte II)

 

Lo studio complessivo si è svolto in due fasi su un numero complessivo di 180 coppie. Nella prima fase del lavoro si è valutato l’impatto dell’energia biofotonica in un programma di 100 cicli di inseminazione intratubarica (ITI) in cui non sono state utilizzate gonadotropine per la stimolazione. Solo successivamente alla constatazione di un aumento significativo del tasso di gravidanza nel gruppo di 50 ITI rispetto al gruppo di controllo siamo passati ad applicare la metodologia Energia Biofotonica + citochine a basse dosi a coppie candidate a fecondazione assistita in ICSI. La prima fase dello studio quindi ha riguardato 2 gruppi A e B costituito ciascuno da 50 pazienti candidate a inseminazione intratubarica (ITI) per pregressi fallimenti in corso di inseminazioni. I due gruppi inizialmente di 56 e 55 pazienti erano omogenei con una età media rispettivamente di 36,2 e 35,9 anni. Il seminale per entrambi i gruppi aveva un numero di spermatozoi capacitati superiore a 4milioni/ml. Era stato documentato per entrambi i gruppi la pervietà tubarica. La randomizzazione è stata effettuata nel giorno del piano terapeutico. In entrambi i gruppi trattandosi di inseminazioni intratubariche con catetere curvo ecoguidato non è stata utilizzata stimolazione con gonadotropine per evitare gravidanze multiple e non avere interferenze esterne nei risultati. I 50 campioni di liquido seminale del gruppo A sono stati sottoposti ad un esame biofisico in cui è stata misurata e memorizzata digitalmente, in un computer, l’emissione biofotonica del campione di sperma. Attraverso ad un’apposita apparecchiatura(sonda) collegata al computer è stata somministrata alla donna l’emissione biofotonica del seminale del proprio partner precedentemente memorizzata. Ciò si svolge in pochi minuti prima dell’ITI orientando la sonda su punti di proiezione di utero e salpingi e su punti specifici di agopuntura, il tutto per una durata complessiva inferiore a 5 minuti.

 

Le donne del gruppo A erano state precedentemente trattate in base ai livelli energetici rilevati con il BFB test tramite fitoterapia energetica andina per 30-45 giorni precedenti l’inseminazione al fine di riequilibrare il tracciato ed il quadro energetico. I partners maschili sono stati sottoposti per una media di 60 giorni a fitoterapia con maca polarizzata per aumentare il potere fecondante degli spermatozoi. Il gruppo B di controllo è stato sottoposto a fitoterapia per un periodo più breve (12 giorni circa prima dell’ITI) seguita da 5000 UI di HCG 34-36 ore prima dell’inseminazione quando il follicolo dominante aveva raggiunto i 17-18 mm di diametro. Ai partner maschili del gruppo B di controllo non era stata somministrata maca polarizzata ma alcuni di loro facevano già uso dei comuni integratori presenti in commercio contenenti vitamine, arginina e comuni antiossidanti.  

 

Dopo aver concluso questo studio nell’ambito dell’ inseminazione intratubarica (ITI) e constatato che i tassi di gravidanza sono stati significativamente superiori nel gruppo A trattato con energia biofotonica e fitoterapia andina siamo passati all’applicazione della stessa metodologia in ambito di fecondazione assistita in ICSI a cui è stata aggiunta la somministrazione a basse dosi dell’interleuchina 10 (mantenimento dell’ambiente Th2-Th3) e del G-CSF (granulocite colony stimulating factor) un biomarcatore predittivo della competenza ovocitaria e della capacità d’impianto embrionario. Lo studio è stato condotto su due gruppi di pazienti sottoposti ad un ciclo di ICSI: gruppo A di controllo (40 coppie) e gruppo B di studio (40 coppie). La randomizzazione è avvenuta all’atto della predisposizione del piano terapeutico. 80 delle iniziali 95 pazienti reclutate hanno avuto stimolazione adeguata e numero di follicoli adeguato. I due gruppi erano omogenei per età (36,4 anni e 36,2 anni rispettivamente) e per indicazioni alla ICSI. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti a terapia di stimolazione con FSH ricombinante e antagonisti a dosaggi sovrapponibili. Le pazienti del gruppo studiato (B) sono state trattate con Energia Biofotonica con le modalità sopra descritte e con G-CSF e con IL-10 a bassa concentrazione (1 Fmole/ml) attivate con SKA. La dose somministrata giornalmente equivale 10-6 F moli 2 volte al giorno (low dose). Nei due gruppi si sono avute identiche procedure di laboratorio.  

 

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